Da Versailles ad Arras: l'esposizione eccezionale "Roulez Carrosses!"

Riportiamo ampi stralci di un articolo di Jean Louis Libourel comparso sul NOTIZIARIO del Gruppo Italiano Attacchi, n° 5-2012, che presenta il percorso espositivo della mostra.

cavallo

Il 16 marzo scorso ad Arras una folla compatta si accalcava nei vasti spazi dell'antica abbazia Saint-Vaast, oggi Museo delle Belle-Arti, per l' inaugurazione dell' esposizione "Roulez carrosses!", prima nel suo genere in Francia e in Europa.

Per la prima volta, un' esposizione di grande portata è interamente consacrata ai veicoli ippotrainati da gala in una scenografia adatta alla magnificenza di questi oggetti.

Per la prima volta vengono prestate le vetture storiche conservate a Versailles.

Per la prima volta un museo di provincia ha eseguito nei suoi locali lavori e si rinnova per accogliere questi oggetti dalle dimensioni inconsuete: è stato necessario, infatti, aprire una porta della misura delle carrozze, installare una piattaforma elevatrice per issare le vetture fino al suolo della galleria, puntellare quest' ultimo per sostenere i 4500 chili della carrozza della consacrazione di Carlo X.

Attraverso le opere presentate, quadri e vetture, appartenenti tutti alle collezioni del castello di Versailles, l'esposizione unisce due temi:

- l'evoluzione della carrozzeria francese dal XVII secolo sino alla fine del XIX, e il ruolo delle vetture nei fasti della monarchia, dell' Impero e della terza Repubblica

- le campagne di Luigi XIV nelle province del Nord, le Fiandre e l' Artois (province di cui Arras è la capitale) e i legami tra i monarchi di Versailles, Luigi XIV, Luigi XV, Luigi XVI e la città di Arras.

Le vetture dell' epoca di Luigi XIV […], figurano grazie alla loro rappresentazione nei dipinti esposti[…]

Le vetture del XVIII secolo, anch’esse assenti, sono evocate in maniera diversa. Il regno di Luigi XV, momento di perfezione per le arti decorative francesi particolarmente per la carrozzeria, è illustrato da un plastico del modello presunto della carrozza della consacrazione di Luigi XV, in legno e rame dorato, cesellato come un gioiello e del quale ogni dettaglio è di una precisione rigorosa.

Quattro portantine e sei slitte dimostrano l' abilità e il virtuosismo dei falegnami-carrozzieri, degli scultori, dei pittori e dei doratori di questo secolo così brillante.

La carrozzeria neo-classica della fine del secolo, che annuncia per le sue caratteristiche formali e tecniche la modernità del secolo seguente, è rappresentata da due vetture per bambini che sono appartenute ai figli di Luigi XVI e di Maria Antonietta: la piccola berlina del delfino Louis-Joseph-Xavier di Francia (1731-1789) e il piccolo calesse del delfino Louis-Charles, futuro Luigi XVII (1785-1795).

Momento importante del percorso, il pannello della portiera sinistra della carrozza della consacrazione di Luigi XVI (1774), ciò che rimane di questa vettura distrutta nel 1794 su ordine della Convenzione, è esposta davanti ad un' incisione che rappresenta la carrozza, ingrandita secondo le misure reali della vettura.

Questa emozionante reliquia proveniente dall' ultima carrozza reale costruita prima della rivoluzione del 1789, è stata prestata dal museo del Giura d'arte e di storia della piccola città svizzera di Delémont.

Il XIX si apre con l' epopea napoleonica, introdotta da due quadri importanti e poi due berline, “la Carnaline” e “la Victoire” sono presenti all’ingresso dell’esposizione dedicata alla grandi vetture di gala.

Di fronte a loro, la sontuosa berlina del battesimo del duca di Bordeaux (1821) mostra un ricco decoro scolpito di cui certi elementi saranno ripresi e resi magnifici poco dopo nella carrozza della consacrazione di Carlo X (1825).

Questa, con i suoi otto cavalli attaccati alla francese, è il pezzo più importante dell’esposizione. Impossibile descrivere questo monumento di bronzo, di rame e di legno scolpiti, interamente ricoperti di dorature di tonalità e tecniche diverse, tappezzato di velluto scarlatto sul quale scintillano pesanti ricami d’oro e d’argento.

Tre mesi di un minuzioso lavoro (furono necessari degli steli di cotone per togliere la polvere dalle pieghe dei rilievi più stretti) sono stati necessari per pulirlo e rendergli il suo splendore originale reso ancora più magnifico da un’illuminazione studiata. […]

Dietro e contrastando con le sue abbaglianti dorature, appare l’enorme ed austero carro funebre detto di “Luigi XVIII”, ricoperto di velluto nero e viola.

Costruito per il funerale del maresciallo Lannes nel 1809, riutilizzato per quello del duca di Berry nel 1820 poi per le esequie di Luigi XVIII nel 1824, questo carro funebre è un assemblaggio eterogeneo di elementi di provenienze diverse portanti i marchi di tre dei più importanti carrozzieri parigini del primo quarto del XIX secolo, Devaux, Prelot e Daldringen.

Un lussuoso coupé a otto molle e sedile a foderina (coprisedile), con lo stemma della Repubblica Francese, proveniente dalle scuderie della Presidenza, chiude l’esposizione. […]

I gruppi di Versailles e d’Arras hanno ideato, preparato e realizzato l’esposizione in un tempo record per una simile impresa: appena più di un anno per eseguire al Museo d’Arras grossi lavori indispensabili, scegliere le opere, selezionare i finimenti di gala per gli otto cavalli-manichini tra le centinaia di pezzi di bardature delle collezioni di Versailles, procedere a dei restauri, alla pulizia delle vetture, redigere un catalogo, realizzare e installare la scenografia […] e creare per ogni opera un’illuminazione che la valorizzi.

E realizzare anche la ripresa di un film contemporaneamente pedagogico e poetico grazie alle immagini straordinarie di un attacco a quattro cavalli della stazione di monta del Pin che avanzano nei corsi e nel parco del castello di Versailles progettato in circuito su uno schermo gigante durante il percorso dell’esposizione, e creare un sito internet attrattivo (www.versaillesarras.com).

Senza dimenticare il trasporto delle opere per mezzo di convogli eccezionali in cassoni resi sicuri e costruiti in base alle dimensioni di ogni oggetto, dai più piccoli e più fragili (i pennacchi di piume di struzzo del carro funebre), ai più voluminosi e ai più pesanti ( la carrozza della consacrazione e il carro funebre).

Che spettacolo vedere la carrozza di Carlo X e il carro funebre di Luigi XVIII sollevati nell’aria da una potente gru per il loro carico su un autocarro!

Senza dimenticare nemmeno i delicati smontaggi a Versailles e rimontaggi ad Arras delle sculture e ornamenti sormontanti l’imperiale della carrozza di Carlo X (96 elementi) e quella del carro funebre di Luigi XVIII, né il lungo complesso rivestimento dei cavalli: le splendide briglie del XIX secolo fatte per dei cavalli dalle teste molto robuste hanno creato delle difficoltà per la loro sistemazione sui manichini.

L’esposizione “Roulez carrosses” meraviglioso viaggio attraverso la storia, ha già permesso ai suoi 120.000 visitatori di scoprire la ricchezza del patrimonio ippotrainato.

 

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